Breaking Bad, un capolavoro intramontabile.
*Attenzione Spoiler*
Breaking Bad, ambientato
ad Albuquerque, nel New Mexico, tratta la storia di un professore di chimica,
che nel tempo libero lavora anche in un autolavaggio per far fronte alle
difficoltà economiche, Walter White.
Ha una moglie, Skyler, e due figli,
di cui uno con paralisi cerebrale. Fin qui sembra una normalissima famiglia
americana, e così è. Il "Bad" del titolo è un uomo comune, che deve
fronteggiarsi con la crisi economica, ma anche un malato che deve vedersela con
lo scellerato sistema sanitario americano, il quale, notoriamente, non concede
cure a chi non possieda fior di assicurazioni o cospicui capitali in banca
(tema ribadito anche in occasione della riabilitazione di Hank, cognato di
Walter e agente della DEA, che stava per essere ucciso proprio a causa del
cognato).
L'assunto di base è
condivisibile: Walter White, il protagonista, è un disperato, un cinquantenne a
pezzi che deve trovare del denaro da lasciare alla propria famiglia, quando non
ci sarà più. Un insegnante sottopagato. Un genio della chimica, di pasta troppo
molle, a cui i più stupidi hanno sempre fatto le scarpe. Chi non parteggerebbe
per lui? Ma ecco che il "normally good" cambia, la svolta nella sua
vita avviene quando, all’età di cinquant’anni, gli viene diagnosticato un
tumore ai polmoni, e da lì il crollo. Dopo il suo 50esimo compleanno, Walt va
con il cognato Hank, un'agente
speciale della DEA, ad un’imboscata della polizia in cui è convolto Jesse Pinkman (uno dei protagonisti
della serie) spacciatore di quartiere, nonché ex studente di Walter. Quella
sera Walt si "sveglia" e convince Jesse a cucinare cristalli di
metanfetamina con lui con lo scopo di far abbastanza soldi per il futuro della
sua famiglia. Il prodotto di Walter, o meglio chiamarlo Heisenberg, si rivela però di qualità nettamente superiore rispetto
alla concorrenza, con una purezza del 99,1%, derivante dalle sue conoscenze
chimiche. Decide quindi di sfruttare le sue capacità per prendere il controllo
del mercato della droga.
Il punto di forza di Breaking
Bad è il percorso psicologico dei protagonisti nel susseguirsi delle stagioni.
Walter white ha sempre vissuto un'esistenza "morale" che non l'ha
portato da nessuna parte, se non ad avere una vita noiosa.
Nella sua vita si è visto
superato in tutto, le giornate scorrono monotone tra il lavoro poco appagante
di professore di chimica, la famiglia e degli umilianti lavoretti extra in un
autolavaggio fino al giorno in cui gli diagnosticano il cancro.
Nel corso delle stagioni,
Walter metterà spesso da parte il concetto di morale giustificandosi con se
stesso e con gli altri che quello che sta facendo, lo fa per una giusta causa:
la sua famiglia. Puntata dopo puntata, diventa egli stesso, metaforicamente
parlando, un drogato. La sua condizione di "cuoco" di metanfetamina
prima, e re dello spaccio di droga dopo gli dà la possibilità di fare quel che
gli era stato precluso tanti anni prima: dare un senso alla propria esistenza,
sentirsi vivo soprattutto quando la morte è alle porte, avere il potere proprio
quando si è reso conto di non avere nessun potere.
Prendendo spunto da una
crisi esistenziale, approda ad un sottobosco di piccoli e grandi criminali, un
mondo nuovo, all'interno del quale potrà giocarsi finalmente la propria
rivalsa, regalando perle di talento e genialità, e sfoggiando quella grinta
che, nel mondo dei buoni, avrebbero rischiato di passare inosservata.
Consideriamo che Breaking
Bad non è una serie per tutti o meglio, non parte come una serie per tutti, non
è un serial che si basa esclusivamente sull'azione o sul colpo di scena, non è
The Walking Dead, non è Lost né The Sopranos o Game of Thrones, non è
accomunabile a nessuna delle serie più di successo (belle o brutte che siano)
degli ultimi anni. Ma forse proprio per questo motivo è diventato così
popolare, e apprezzato da tutti (o quasi). Anche lo spettatore meno attento
noterà come tutto, qualsiasi elemento di primo o secondo piano, abbia la sua
precisa collocazione e il suo preciso scopo all'interno di un disegno ben
definito. In questo Vince Gilligan, autore
della Serie, è stato ineccepibile, un vero e proprio maestro in grado di
programmare un'opera di cinque atti in cinque anni senza cedere di una singola
puntata.
Possiamo riassumere
Breaking Bad come un romanzo di formazione al contrario, il cui protagonista
scopre, e metà strada, di essere veramente attratto da questa sua nuova vita di
perfido malfattore. Walt ci prende gusto ad essere "Bad", come
dichiarerà egli stesso nel colloquio clue con la moglie, a ridosso del finale.
Il tutto inframezzato da storie di amicizia, amore tossico e famiglia,
disegnate con magistrale attenzione alla psicologia dei personaggi.
“All
bad things must come to an end” preannunciava l’immagine
promozionale di Breaking Bad nella quinta, ed ultima stagione. E alla fine,
quando il finale arriva, che soddisfi o meno, si capisce benissimo di aver
assistito ad un capolavoro e si rimane impietriti di fronte il video, stupiti
dalla magistrale regia e la straordinaria interpretazione dei personaggi.
Analisi completa e coinvolgente. Ci fa piacere incontrare un blog sorprendente ed affine al nostro. Seguiteci
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RispondiEliminaBreaking Bad, a nostro avviso potrebbe essere definito un unico grande film per quantità di dettagli, per la complessità psicologica del suo protagonista e capacità introspettiva della scrittura, ad oggi nonostante più di 10 anni dalla sua uscita rimane un punto di riferimento indiscutibile nel mondo delle serie tv. Seguite il nostro blog maniacstreaming, per rimanere aggiornati sul mondo dello streaming.
RispondiEliminaÈ un film spettacolare e interessante che vale la pena guardare e tu https://altadefinizione.page/1977-kingsman-3.html Mi è piaciuto molto, l'ho visto con piacere e ti consiglio
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